Overclock
Abbiamo eseguito due test di overclock suddivisi per tipologia di raffreddamento utilizzato. Il primo utilizzando l’impianto di raffreddamento a liquido specificato di seguito e volto a ricercare la massima frequenza da poter mantenere in daily-use avendo un occhio di riguardo per le temperature che, vista la stagione estiva al termine, si mantengono discretamente alte. A tal fine, per incrementare il carico elaborativo del processore, abbiamo utilizzato il noto programma LinX che si basa sulle librerie LinPack di Intel, aggiornando le stesse all’ultima versione.
Come si evince dalla tabella, il tipo di impianto di raffreddamento a liquido è modulare e di tipo professionale.
Siamo riusciti a concludere i 10 cicli di test alla frequenza di 4700 MHz. Limitati dalle temperature africane e sebbene la frequenza sia più bassa di quelle di screen postati in precedenti recensioni, soffermatevi sul valore computazionale di picco, ben 106,60 GFlops, valore di tutto rispetto a tale frequenza, conseguenza dell’ottimo lavoro svolto sia da Intel sul processore Ivy Bridge, che ne ha potenziato l’ALU, sia dell’ottima sezione di alimentazione della Maximus V Extreme progettata per funzionare a ben più alte frequenze e temperature. Sempre utilizzando come raffreddamento a liquido abbiamo effettuato qualche test di overclock. Dal punto di vista sulla capacità di sfruttare le memorie, non c’è dubbio la Asus si è comportata più che egregiamente dimostrandosi stabilissima. Ribadiamo che stiamo operando sotto raffreddamento a liquido e che le memorie sono raffreddate esclusivamente ad aria.
Maggiori informazioni sull'overclock delle memorie potrete trovarle nella recensione delle Corsair Dominator Platinum.
Vediamo come si è comportata la Maximus V Extreme sul versante della stabilità del BCLK ad operare fuori frequenza:
109 MHz di bclk per la Maximus V Extreme, un risultato senza dubbio lodevole. Passiamo ora a test più impegnativi. Chi ci segue sa bene che ci piace testare le schede madri portandole ai limiti consentiti dal sistema di raffreddamento in possesso. A tal fine ci siamo avvalsi di un sistema con compressore a doppio stadio in gergo Cascade (appunto a cascata) realizzato dalla ditta Dimastech di Brescia, che ci ha permesso di far scendere la temperatura di parecchi gradi sotto lo zero. Le temperature sono state rilevate tramite sonda con un termometro digitale della Voltcraft modello K101.
Nel primo screen abbiamo verificato la stabilità della Maximus V Extreme nel salire di frequenza sul comparto RAM, mentre nel secondo screen ci siamo concentrati sul processore ove trovata la frequenza massima siamo intervenuti anche sulle RAM aumentando la frequenza delle stesse. I test sono stati convalidati dall’esecuzione del noto tool SuperPi utilizzato soprattutto in ambito competitivo a livello mondiale e consiste nella ricerca del Pi. E’ stato scelto il test da 1 Mega. Vogliamo sottolineare a tale riguardo che i “tempi” postati negli screen ossia i risultati raggiunti sono volti ad verificare esclusivamente la stabilità della scheda a quella data frequenza. Altro aspetto che ci sentiamo di sottolineare sono le frequenze raggiunte e soprattutto i voltaggi. Ricordiamo che chi esegue la pratica dell’overclock lo fa a proprio rischio e chiaramente con tale pratica invalida la garanzia del produttore con il rischio di danneggiare i componenti. Sconsigliamo chi non è pratico del settore e non ha un sistema di raffreddamento adatto come Cascade oppure ad azoto liquido, di cimentarsi nella pratica dell’overclock estremo. La facilità con cui siamo riusciti a salire di frequenza e le ottime frequenze raggiunte non fanno altro che confermare la devozione della serie ROG alla pratica dell’overclock. Non ci è stato concesso di effettuare test ad azoto liquido, ma siamo sicuri che la Maximus V Extreme non deluderà neanche sotto questo aspetto, come d’altra parte non ci ha deluso neanche la piccola Maximus V Gene.